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Napoli  L'immagine di Cristo in un profilattico. Iervolino: chiudete la mostra
Offesa al crocifisso(*), bufera sul museo
di
Fulvio Bufi

Fonte: Corriere della Sera, 21-03-2009

       Uno squallido personaggio, che si spaccia per artista, rappresenta in maniera blasfema e gravemente profanatoria e oltraggiosa N. S. Gesù Cristo, la Madonna e S. Padre Pio. Il tutto con la benedizione artistica dell'assessore alla cultura del Comune di Napoli...

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazione

NAPOLI — Un Cristo velato da un preservativo. La Madonna travestita da Batman, Gesù da Superman, Padre Pio da Robin. Al Musco Pan di Napoli (di proprietà del Comune) è in allestimento una mostra che per i contenuti blasfemi ha scatenato polemiche. Il sindaco boccia l'esposizione e l'operato dell'assessore alla Cultura.

                                  A PAGINA 33

 

(*) Notiamo che qui "Crocifisso" è scritto in minuscolo [tanto di offese si tratta: una in più che cambia?] e che la bufera prima viene riferita al museo e poi a Napoli.

Alla citata pag. 33 si legge:

L'assessore Oddati: l'arte non si giudica moralmente.  La Iervolino: un'operazione di pessimo gusto
Offesa al crocifisso, bufera a Napoli
Il sindaco fa togliere un Cristo avvolto da un profilattico esposto al Pan


L'autore: «Il viso del Cristo è come avvolto in un sudario. Vorrei il giudizio del cardinale Sepe sull'opera» (1)

 

(1) A noi piacerebbe sapere se il Card. Sepe il giudizio l'ha dato e se è più indignato della Iervolino.

NAPOLI — Un'opera d'arte ha rischiato di mettere in crisi i rapporti all'internodell'amministrazione comunale napoletana, tra il sindaco e uno dei suoi assessori di maggior peso. Sopravvissuta alla bufera giudiziaria del caso Romeo e a quella politica che ne è stata la diretta conseguenza, la giunta Iervolino si è trovata improvvisamente (e anche maldestramente) divisa di fronte al Sacred Love del napotetano NN (2), un Cristo in croce avvolto in un profilattico, esposto in questi giorni al Museo Pan nell'ambito di Emergency Room, format ideato dall'artista franco-canadese Thierry Geoffroy.
Sicuramente un'opera di (forte impatto e volutamente provocatoria (3) — proprio all'indomani delle dichiarazioni del pontefice su Aids e preservativi — di cui ieri riferiva in prima pagina il Corriere del Mezzogiorno, riportando anche le parole dell'autore «Mi piacerebbe incontrare il cardinale Sepe e sapere che cosa pensa di quest'opera, magari descrivendogliela. dal vivo. Il viso del Cristo è come avvolto in un sudario, per me sta a significare che egli è molto più vicino al dolore e alla sofferenza di quanto noi possiamo immaginare».
Non c'è tempo per sapere come avrebbe reagito l'arcivescovo perché l'opera verrà rimossa. Formalmente: lo ha deciso l'assessore alla Cultura Nicola Oddati, ma di fatto il suo è solo un atto di obbedienza alla volontà del sindaco. E qui si è consumata la divisione interna alla giunta. Perché mentre Rosa Russo Iervolino dettava al suo ufficio stampa una nota dai toni durissimi nei, canfronti del
Sacred love (4), Oddati  a chi gli chiedeva un commento sull'opera di NN, spiegava che «l'arte non si giudica moralmente» (5), e che nonostante il Pan sia un museo che appartiene al Comune, «il nostro ruolo è solo quello di ospitare (6), mentre le scelte, così come prevede questo format, le fa una commissione (7) in cui noi non ci siamo».              
Nessuna censura all'orizzonte, quindi, nelle parole dell'assessore Ma come metterla con le dichiarazioni del sindaco diffuse quasi contemporaneamente? «È chiaro che quando manca l'ispirazione artistica, si tenta di far parlare di sé anche con operazioni di pessimo gusto (8) e che non rispettano — come si dovrebbe — il sentimento religioso dei cittadini», scrive Iervolino. E poi: «Naturalmente, quando chiedo il rispetto del sacro, mi riferisco a tutte le religioni (9) e non intendo comprimere la libertà dell'arte. Ma, lo ripeto, in questo caso, quello che manca è proprio l'arte (10), mentre regna sovrano il pessimo gusto. Sono sicura che la saggezza dell'assessore Oddati eliminerà questo sconcio (11), senza naturalmente che il Pan e l'arte abbiano a soffrire».
Insomma, non un suggerimento né un auspicio, ma un diktat. E all'assessore non è rimasto altro che dire: «Obbedisco». Cercando poi di salvarsi in calcio d'angolo: «Vorrà dire che in futuro faremo più attenzione».

Fulvio Bufi

 

(2) Al posto del nome e cognome, volutamente, scriviamo NN (seguendo l'antica usanza di indicare in tal modo un bastardo qualunque, figlio di ignoti), primo perché ci fa schifo sporcare le nostre pagine col nome di un presunto artista e di un sicuro bestemmiatore che (offendendo il nostro Dio Gesù e i nostri più cari Santi) ci offende nel più alto dei nostri sentimenti, secondo perché non vogliamo procurargli fama e propaganda a buon mercato.

(3) Perché tale provocazione? E la provocazione può giustificare l'azione? È lecita? Non rimane sempre e comunque un reato contro la Religione? Ci sarà mai un giudice che, considerata la pubblicità del fatto, metta sotto processo il reo e lo condanni a giusta ed adeguata pena? Ci sarà mai un Vaticano, un Cardinale, un Vescovo, un Prete... che denunzi alla magistratura un simile reato contro Nostro Signore?
Nell'attesa una donna, coraggiosa come la Veronica sulla via del Calvario, la Dott.ssa Claudia Marus, prende carta e penna e manifesta tutta la sua indignazione in una lettera aperta al Sindaco di Napoli e all'Assessore responsabile.

(4) «Sacred Love» è il lavoro di NN, esposto al Museo Pan in occasione di «Emergency Room».

(5) Evidentemente l'Assessore ha un'idea tutta sua dell'arte e della morale!!! Ma con ciò non lo giustifichiamo e "artisticamente" gli diciamo: Si vergogni!

(6) Ospitare tutti? anche i cani e i porci?

(7) Che scarica barile!!! Quindi l'Assessore ospita chi è scelto dalla commissione... Ma allora chi comanda l'Assessore o la commissione?

(8) È una dichiarazione che condividiamo in pieno! Come può inoltre chiamarsi arte quella di mettere addosso ad una statua un panno o una maschera?! La bimba che veste la sua bambola è un'artista? La commessa che veste un manichino da esposizione è un'artista?

(9) Qui non siamo più d'accordo con la Iervolino, non si può mettere la nostra Santa Religione sullo stesso piano di altre erronee credenze.

(10) Bravissima! Sottoscriviamo!

(11) Giusta definizione! Lo sconcio non ha niente a che vedere con l'arte!

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